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di Viviana Vivarelli
Che questo referendum fallisse era scontato, semmai non ci aspettava che fallisse cosi’ tanto. Sono dieci anni che il referendum fallisce ed e’ inutile chiedersi oggi perche’. La stessa campagna astensionista ha fatto esplodere il paradosso di uno strumento democratico congegnato in modo da non far funzionare la democrazia, facendo capire bene a tutti che questo strumento va modificato.
I nemici dei referendum ci sono sempre stati, la chiesa, gli stessi partiti, gli organi di governo. I motivi sono ovvi: non permettere l’uso della democrazia, cosi’ da governare senza interferenze popolari.
Alcuni temono l’abuso dei referendum e, ogni volta che ne viene indetto uno, si sprecano a parlare di spreco (questo e’ costato 700 milioni di euro, senza contare quello che hanno speso la Chiesa e i comitati referendari. Beh, il costo di un Tomahawk Cruise Missile e’ di 1.000.000 dollari ! Si puo’ dire che senza democrazia si spenderebbe meno, ma non e’ vero, perche’ le dittature sono anche piu’ costose).
Alcuni temono che l’abuso riguardi l’oggetto in esame.....ma prima di tutto in Italia c’e’ una Corte Costituzionale che fa un bello screening da cui riesce a passare poco, non e’ che appena un gruppo di persone presenta qualcosa, questa diventa un referendum, abbiamo una media di uno su dieci, poi oggi sono richieste 500.000 firme per presentarne uno, e si potrebbe alzare il numero a 800.000, per adeguarlo all’aumento della popolazione in 60 anni, la raccolta di firme e’ molto impegnativa e costosa anch’essa, non facile da organizzare e richiede una bella dedizione da parte di un numero enorme di volontari.
Se l’oggetto del referendum dovesse essere considerato dal cittadino pessimo, questi puo’ sempre votare NO. La democrazia e’ un bene partecipativo e ad esso bisogna semmai partecipare di piu’, non di meno.
Si ricordi che in Italia e’ ammesso solo il referendum abrogativo di una legge gia’ esistente, e non e’ ammesso il referendum legislativo e nemmeno propositivo.
Il referendum e’ un istituto di democrazia diretta di grande importanza, perche’ il popolo qui puo’ pronunziarsi direttamente senza delegare a rappresentanti su questioni specifiche di grande rilievo. Cosi’ e’ il migliore strumento di democrazia diretta degli stati democratici moderni.
Negli Stati Uniti d’America la Costituzione fu ratificata con una forma di referendum. Fu un referendum anche quello con cui noi scegliemmo di essere una repubblica, nel 46, anche se sarebbe meglio chiamarlo plebiscito.
Quello da cui siamo appena usciti era un referendum abrogativo; se fosse passato, avrebbe fatto cadere 4 articoli di una legge, senza abrogare pero’ l’intera legge.
Il referendum non e’ ammesso per le leggi tributarie e di bilancio,
di amnistia e indulto, di autorizzazione a ratifica dei trattati internazionali, piu’ altre fattispecie previste dalla Corte. Puo’ essere richiesto anche da 5 consigli regionali e magari, se si fa la devoluzione, questo caso si verifichera’ piu’ spesso.
In Svizzera i referendum sono frequenti, a livello nazionale, cantonale o locale, e si chiedono con poche firme, per esempio pochi giorni fa la destra clericale contraria agli omosessuali ha indetto un referendum contro le unioni civili delle coppie omosessuali, ma il 58% degli svizzeri, invece, le ha accettate.
L’attuale ministro della giustizia Blocher ha raccolto le 50.000 firme necessarie per un referendum contro l’area Schengen, dove gli europei possono viaggiare liberamente senza passaporto, voleva ribadire i confini svizzeri, al modo con cui i leghisti metterebbero una muraglia cinese attorno alla Padania, se potessero, ma il 54,6 % svizzeri ha rifiutato la sua richiesta.
Ora, se i prudentissimi svizzeri si trovano benissimo con questo strumento, che potrebbe anche costare molto meno se lo organizzassimo meglio e in modo sistematico, non credo che noi italiani potremmo essere inferiori.
In quanto alla materia piu’ o meno fanatica o fantasiosa dell’oggetto, i due referendum svizzeri di qui sopra non hanno brillato certo per grande illuminazione, Borghezio non avrebbe potuto fare peggio.
Sempre in Svizzera due referendum sono stati richiesti per la ricerca sugli ogm e sulle staminali embrionali e sono passati.
Il referendum dunque e’ uno strumento di grande civilta’ ma il quorum che e’ chiesto in Italia praticamente lo uccide. Sembrerebbe un principio di giustizia abolirlo. Intanto esso non esiste dove il referendum funziona ed e’ usato spesso da cittadini consapevoli; in Svizzera, come abbiamo detto, o negli Stati uniti (per es, in California, Oregon etc) non esiste quorum di partecipazione, e neppure in Irlanda, Spagna, Inghilterra e Francia. Ma anche dove il referendum e’ raro, il quorum e’ piu’ basso del nostro, 40% in Danimarca, 25% in Ungheria...Il nostro 50% piu’ 1 e’ in pratica un grave impedimento alla democrazia. Non si capisce perche’, quando deleghiamo ai politici (che sono pure senza mandato)il quorum non e’ richiesto, quando invece esprimiamo la nostra volonta’ direttamente, siamo penalizzati; cosi’ le elezioni amministrative, comunali, provinciali e regionali in Italia non prevedono alcun quorum di partecipazione, il referendum si’ e talmente alto da essere irraggiungibile.
Insomma mi sembra chiaro perche’ da dieci anni a questa parte, con l’aumento dell’astensione, i referendum falliscono tutti.
Se poi pensiamo che negli stati occidentali a votare, anche per le politiche, ci va ormai meno del 50% degli aventi diritto e’ chiaro che non si puo’ pretendere per il referendum un quorum maggiore. Cosi’ sara’ sempre piu’ impossibile farne uno valido.
E del resto, se un partito o un leader sono eletti col 49, o col 40 o anche col 30%, nessuno si sogna di delegittimarli per questo. Nessuno dice che non devono essere eletti perche’ gli astenuti sono una maggioranza. Mantenere questo quorum altissimo rende nei fatti il nostro referendum inapplicabile. E che senso ha mantenere in vita falsi strumenti democratici?
Ma noi, per peggiorare la questione, ci abbiamo aggiunto anche l’incitamento all’astensione. Se c’e’ un 30% di astensionismo fisiologico, un 30 % di elettori che non va a votare malconsigliati, e un 40% di elettori che vanno a votare, si ha questo assurdo che la maggioranza dei bravi cittadini (40 contro 30) perde, perche’ si premia chi si astiene. Ora una buona democrazia deve essere fatta da chi partecipa, non da chi si astiene. E deve essere esercitata con strumenti funzionanti, non spuntati. Per cui questo e’ doppiamente una truffa.
vivianavivarelli@fuoriradio.com
Messaggi
1. > UN QUORUM DA LEVARE, 17 giugno 2005, 19:16
Tutto quello che dici lo trovo vero noi dagli altri paesi prendiamo solo quello che serve a fregare il popolo il resto per esempio la grande civilta’ nelle leggi o le loro liberta’ o la loro difesa dei diritti dei cittadini ci vengono presentati come inarrivabili controproducenti o immorali che vuoi farci i nostri politici sono cosi’non sono nemmeno capaci di fregarti da soli ma fanno delle selezioni su quelle norme traendone il peggio.In quanto al quorum sono d’accordo con te bisognerebbe eliminarlo ma anche alzare il numero di firme per presentarne uno cosi’ magari i radicali a cui do una buona fetta della causa dell’astenzionismo la finiranno di romperci con 10 referendum alla volta con questo sistema si e’ svilito il referendum stesso.Infatti se ricordiamo bene si e’ cominciato a non raggiungere il quorum propio dopo la prersentazione di decine e decine di consultazioni referendarie.Ma la chiesa non dovrebbe spendere i soldi che riceve per aiutare gli altri e non per fare propoaganda politica?perche’ nella prossima campagna publicitaria per l’8 per mille non dicono "per i poveri, per aiutare gli altri,per le opere e per far fallire i referendum e la democrazia?"beh forse sarebbe troppo .Poi non c’e’ da meravigliarsi che i nostri capi non vedano di buon occhio i referendum non ci accorgiamo che fanno di tutto per limitare la nostra scelta politica?Anche il nostro sistema elettorale e’ fatto a posta per farti votare solo chi dicono loro infatti con il maggioritario senza appaertenere a un partito "classico"o senza appoggiarsi a una coalizione e’ impossibile essere eletti, bella democrazia!comunque credo veritiero il detto "ogni popolo ha il governo che si merita"quindi tranne una minoritaria parte degli italiani per il resto questi politici rappresentano il popolo, il vincere astenendosi e quindi barare non e’ una caratteristica italiana?Certo come il cambiare bandiera in base a come fischia il vento prima di un rimodernamento politico qui in italia e’ essenziale un rimodernamento civico. Guardiamo la Spagna non solo li’ il governo ha permesso il matrimonio tra gay ma la maggioranza della popolazione era d’accordo con il suo governo se succedesse qui(e non succedera’ mai)il governo che farebbe una legge del genere non avrebbe il sostegno del paese.
Se si riuscisse a cambiare gli italiani in meglio poi i politici li sceglierebbero migliori.
Daniele