Home > Sul suicidio di Lee Kyang Hae
Forum Sociale Movimenti Internazionale Vittorio Agnoletto
Dopo il suicidio di Lee Kyang Hae, Vittorio Agnoletto, rappresentante italiano nel Consiglio internazionale del Forum sociale mondiale, chiama il movimento italiano alla mobilitazione per sabato 13, quando a Cancún si terrà la manifestazione principale contro la quinta Conferenza ministeriale della Wto.
"Chiediamo a tutto il movimento italiano - dice Agnoletto - di mobilitarsi contemporaneamente a quello che avverrà in tutto il mondo il 13 settembre, in contemporanea alla manifestazione di Cancún. Invitiamo il movimento italiano ad organizzare manifestazioni in tutte le citta’ del Paese". "Ci associamo - continua Agnoletto - alla richiesta di Rafael Alegria [portavoce mondiale di via Campesina, ndr] affinché la Wto interrompa immediatamente i suoi lavori’’.
Alcuni italiani hanno preso parte alla veglia funebre in onore del dirigente sindacale coreano "in segno di solidarietà politica. Che la morte di Lee - esorta - sia uno stimolo tra tutti noi a continuare con sempre maggiore impegno le mobilitazioni contro politiche che producono morte in ogni angolo del pianeta".
"Chiediamo - prosegue Agnoletto - che nessuno osi liquidare questo atto come un gesto individuale dettato da un momento di disperazione. Si tratta del gesto consapevole di un dirigente politico che ha speso tutta la sua vita per la lotta dei contadini. E’ un gesto consapevole, come i molti altri che ci sono stati nella storia del secolo passato". "Noi - prosegue Agnoletto - esprimiamo rispetto per questo gesto di estrema protesta realizzato nei confronti delle politiche della Wto.
Non è un gesto estemporaneo deciso all’ultimo momento, ma maturato in modo consapevole, come testimonia tutta la vita di Lee, ex presidente dell’associazione contadina coreana e che era stato protagonista delle recenti proteste contro il Wto a Ginevra. La sua morte si somma alle tante morti di contadini prodotte dalle politiche liberiste della Wto, ed è un atto drammatico di denuncia della condizione in cui sono stati ridotti milioni di contadini nel mondo, grazie anche alle politiche protezioniste di Usa e Unione europea".