Home > Primarie: piu’ democrazia o meno democrazia
Dazibao Movimenti Democrazia Viviana Vivarelli
di Viviana Vivarelli
Si stanno delineando due linee di tendenza molto nette:
una e’ quella contro la democrazia di facciata che accentra ogni potere nelle segreterie e, purtroppo per la destra, addirittura nella sola persona di Berlusconi, che vuole soltanto degli schiacciabottoni; questo lo si vede chiaramente anche dal modo con cui e’ stato lambiccato il nuovo sistema elettorale, che diminuisce ancora di piu’ la possibilita’ di scelta degli elettori, aumentando i poteri che stanno in alto.
L’altra linea e’ quella verso una maggiore democrazia di sostanza, che parta dalla base, e questo viene indicato in modo lampante da queste primarie, una esigenza e una richiesta che viene da noi tutti e che speriamo possa trovare risposta in una dirigenza piu’ illuminata del centrosinistra.
Stanno chiaramente dalla parte di una maggiore democrazia i 4 milioni e 200.000 elettori (dati Rainews24) che sono andati a votare alle primarie, come i Nuovi Municipi, i no global, i girotondi, i fans di Diliberto o Bertinotti, i Verdi e tutte le persone veramente di sinistra o veramente democratiche.
Stanno dalla parte di un potere autocratico, accentrato in poche teste decisionali se non addirittura in una, alla faccia della volonta’ popolare, i vari omìni della destra, ma purtroppo anche i Mastella, i D’Alema, i Rutelli, i propagandisti del presidenzialismo forte, quelli che non hanno ancora capito l’effetto devastante della Bolkestein, quelli che continuano a volere la massima liberalizzazione dell’Europa o la privatizzazione dei beni comuni, e purtroppo questi sono anche nelle file e nelle dirigenze del centrosinistra.
Quand’e’ che questo equivoco sara’ risolto una volta per tutte?
E’ molto bello vantarsi dei 4 milioni e piu’ di elettori, degli 80.000 volontari che si sono offerti gratuitamente per queste elezioni e che Berlusconi nemmeno con la sua onda azzurra ’a pagamento’ e’ riuscito a mettere insieme, o meravigliarsi che questi elettori, pensionati o extracomunitari o precari o disoccupati, non solo abbiano votato ma abbiano anche offerto la bellezza di 40 milioni di euro perche’ la battaglia contro il regime corrotto di Berlusconi andasse avanti (il che da’ un versamento medio di 10 euro a testa, che di questi tempi e’ quasi un miracolo)... ma ora occorre scendere dalla soddisfazione degli applausi e dalle lodi e cominciare a parlare concretamente di democrazia e di sinistra.
Che una maggiore democrazia sia nella volonta’ popolare ormai non lo puo’ mettere in dubbio nessuno. Capisco chi schiatta di rabbia per questo, ma abbiamo un risultato eccezionale, unico nella storia delle democrazia italiana e assolutamente sconvolgente, e nessuno puo’ deriderlo con equivoche battutine acidine. Il fatto chiarissimo e’ che, per la sesta volta, Berlusconi ha ricevuto un sonoro ’NO’ dagli elettori, che gli hanno di nuovo, fermamente, ripetuto che il suo governo e’ abusivo e manca del sostegno popolare, un governo che si poggia solo sul suo avido accanimento alla poltrona ma che non rappresenta piu’ la maggioranza del paese.
Ormai Berlusconi rappresenta solo se stesso e perfino i suoi ormai lo hanno in parte sfiduciato con Follini che segna l’ennesimo autogoal e l’esodo dei transfughi che aumenta di giorno in giorno.
Ma, se Prodi e i suoi non riusciranno a capire che il popolo non di applausi ha bisogno, ma di leggi serie che difendano i suoi beni e diritti e che aumentino le scelte democratiche dal basso, in luogo di accentrarle in pochi posti di comando, allora questa bellissima manifestazione di democrazia non sara’ servita a niente.