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Pretendiamo dai candidati la difesa dei commons!
Publie le sabato 26 febbraio 2005 par Open-Publishingdi Viviana Vivarelli
Le mire delle multinazionali si stanno già addensando sull’Italia.
I beni comuni vanno difesi! In primo luogo l’acqua.
Al momento ‘soltanto’ Verdi, Comunisti italiani e ala minoritaria dei Ds ne parlano. Eppure su di essi, oltre che sulla difesa dei diritti civili, dovrebbe orientarsi la richiesta dei cittadini, così da spingere i partiti omologati e poco democratici a ravvedersi. Non è difficile fare un programma, è difficile ‘volere’ un programma.
Occorre riprendere i beni comuni, come l’acqua, superando la divisione privato-pubblico che è fuorviante, in modo da proteggerli anche dalle mire mercantili dei politici (rivelatisi neoliberisti ormai a destra come a sinistra come le recenti privatizzazioni dell’acqua dimostrano in regioni a tenuta Ds, come la Toscana, l’Umbria o la Campania).
I beni comuni sono di proprietà e gestione collettiva/comunitaria, e pertanto non sono né pubblici né privati. La loro difesa ‘deve’ essere messa nella Costituzione e si devono chiedere formule più severe per il mutamento della stessa. I "commons" sono da considerare elemento terzo rispetto allo stato o al mercato, perché trascendono queste due sfere. Occorre la massima partecipazione delle comunità nel disciplinarne l’accesso e l’uso. Non è accettabile che partiti della sinistra siano corrotti dalle logiche perverse di un mercato che trasforma tutto in merce. Abbiamo il dovere e il diritto di pretendere garanzie da Prodi o da chicchessia. Solo forme di democrazia diretta e di controllo collettivo possono salvarci dalle speculazioni. Il discrimine tra governo giusto e nemici del popolo ormai si gioca qui.
E’ vergognoso che la sinistra segua i modelli mercantili di una Banca Mondiale e l’avidità di multinazionali che vogliono mettere i beni comuni italiani in un mercato neoliberista o essi saranno distrutti e noi con loro! Occorrono forme di autogestione a livello locale, una difesa forte e invalicabile a livello costituzionale, una garanzia a livello europeo, e infine una battaglia a livello planetario. Per la loro tutela assoluta.
Gli uomini di questa Terra hanno il diritto di vivere una vita degna e non devono subire la sorte di finire come bestie da mercato. Gli uomini di questo paese hanno diritto a essere rispettati, non venduti da destra e da sinistra. L’economista Petrella dice: "Il principio del bene comune consiste nel fatto che nessuno ha diritto ad essere povero e che tutti sono uguali rispetto ai diritti di cittadinanza, ma le imprese distruggono le basi della sussistenza, i commons (acqua, terra, biodiversità)”.
Non possiamo dipendere da istituzioni finanziarie o mercantili intrinsecamente nemiche dei diritti dei popoli (Banca Mondiale, Fondo Monetario Internazionale, Organizzazione del Commercio o WTO) o dal consenso di Washington che vuole solo colonizzare il mondo pro domo sua. Le multinazionali ormai stanno sull’Italia come avvoltoi in cerca di preda (Suez lyonnais des aux , Vivendi...) per distruggerci come hanno distrutto altri paesi e non sarà questo governo a difenderci e non saranno gli errori di questa opposizione a salvarci.
Il cittadino deve recuperare la sua sovranità. Il primo passo sono le primarie per ogni partito per garantire quel ricambio e quella democraticità che le burocrazie stanno ostacolando. Vogliamo partiti democratici, non candidati scelti dalle segreterie. Vogliamo primarie in tutte le regioni, massimamente là dove gli amministratori attuali non danno garanzie di difesa. Non è più lecito votare ciecamente etichette di partito. Non con questi partiti. E’ vergognoso che il centro sinistra si pieghi alle pratiche perverse del mercato. Dobbiamo passare dalla categoria di "share-holders" o "stakeholders" (partecipanti o utenti) a quella di "right-holders", detentori di diritti.
Vogliamo essere rappresentati da delegati che non siano piegati alla liberalizzazione e alla privatizzazione del patrimonio genetico, la terra, le foreste, l’acqua... a cui seguirà la privatizzazione della sanità, delle scuole, delle ferrovie... Vediamo già il tentativo di vendere le Poste, le strade, i beni demaniali.. è atroce pensare che la sinistra si allinei a tutto questo!
Nel mondo tutti i popoli si stanno ribellando a pessimi governi che stanno vedendo il diritto alla vita della loro gente, si vedano le lotte di resistenza nell’America latina contro la svendita dell’acqua o del gas, o i movimenti contadini indiani, sfrattati dalle dighe della BM o esautorati dell’acqua da compagnie come la Coca Cola. L’Italia è solo all’inizio di questo saccheggio del territorio, ma il centrosinistra sta attuando un vero tradimento dei diritti fondamentali del cittadino e dell’uomo. Dobbiamo impedirlo. I beni comuni non devono essere venduti ma aumentati. Non possiamo tollerare lo scempio di politici indifferenti a tutto questo e omologati alle perversioni del mercato.