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Prc all’Unione: "Non possiamo rimanere silenti"
Publie le domenica 15 gennaio 2006 par Open-PublishingSindacati Elezioni-Eletti Partito della Rifondazione Comunista Parigi
di Paolo Ferrero - Segreteria nazionale Prc
Lettera aperta ai responsabili lavoro dei partiti della coalizione: «Prendiamo
posizione, abbiamo fatto della dignità del lavoro una nostra bandiera»
Prc all’Unione: «Non possiamo rimanere silenti»
Cari amici e compagni, in questi giorni la trattativa sul rinnovo del contratto nazionale dei lavoratori metalmeccanici è entrata in una fase particolarmente convulsa.
Dopo mesi di discussioni e decine di ore di sciopero, di fronte ad una ragionevole
piattaforma unitaria presentata dalle organizzazioni sindacali, ci troviamo
dinnanzi ad una posizione delle organizzazioni imprenditoriali che impedisce
una positiva chiusura della vertenza.
Noi riteniamo che si tratti di un fatto grave, socialmente iniquo ed anche
incomprensibile. E’ infatti del tutto evidente che i problemi dell’apparato
industriale italiano, e segnatamente del settore metalmeccanico, non possono
essere risolti dalle ricette proposte dalle organizzazioni imprenditoriali.
Come abbiamo comunemente sottolineato nella definizione dei documenti programmatici, in Italia ci troviamo di fronte a livelli salariali molto bassi e ad un mercato del lavoro in cui la flessibilità si è così dilatata da diventare precarietà
del lavoro.
L’uscita dalle difficoltà per il sistema paese non può quindi essere perseguita
efficacemente attraverso l’ulteriore compressione salariale o attraverso
l’esercizio unilaterale di forme di lavoro ancora più flessibili. La chiusura
di Federmeccanica e di Confindustria ci pare quindi di natura fortemente
politica e sta determinando un forte scontro sociale nel paese, in cui lavoratori
con buste paga che superano di poco i mille euro, sono costretti ad ulteriori
scioperi e manifestazioni per ottenere il giusto.
Di fronte a questa situazione la politica non può restare silente ed in particolare
non possiamo farlo noi dell’Unione, che della redistribuzione del reddito
e della dignità del lavoro abbiamo fatto una nostra bandiera di fronte alle
politiche antipopolari del governo Berlusconi.
Vi scrivo quindi per proporvi - nel pieno rispetto dell’autonomia delle parti
sociali - di assumere una comune presa di posizione a sostegno delle organizzazioni
sindacali e della piattaforma da esse presentata, al fine di costruire un
clima nel paese favorevole alla firma di un Contratto soddisfacente per le
centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici interessate.
Certo della vostra attenzione ed in attesa di un vostro riscontro,
un caro saluto.
Roma, 12/01/2005