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INTERCETTAZIONI. BUFERA SULL’AGENZIA GUIDATA DAL GENERALE HAYDEN
Publie le venerdì 12 maggio 2006 par Open-Publishing6 commenti
INTERCETTAZIONI. BUFERA SULL’AGENZIA GUIDATA DAL FUTURO CAPO DELLA CIA, IL GENERALE HAYDEN
Rivelazione choc a Washington "Tutti spiati i telefoni americani"
Le compagnie private (tranne una) passano i dati alla Nsa
di Paolo Mastrolilli
NEW YORK. I telefoni americani, quasi tutti, sono spiati dal governo, che sa esattamente chi chiama chi. Anche il centralino de «La Stampa» e i numeri di parecchi redattori sono schedati, visto che ogni giorno ricevono telefonate dal nostro ufficio. La notizia, rivelata ieri dal quotidiano Usa Today, sta già provocando polemiche infuocate, che minacciano di erodere ancora la popolarità in calo del presidente Bush e mettono a rischio la conferma del generale Michael Hayden come nuovo capo della Cia.
Nel dicembre scorso il New York Times aveva scritto che la National Security Agency (Nsa), guidata proprio da Hayden, spiava le telefonate fatte dagli americani all’estero per intercettare eventuali comunicazioni con terroristi. Bush aveva difeso la legalità della sua iniziativa, presa senza consultare i tribunali, e aveva aggiunto che era necessaria per proteggere il paese da nuovi attacchi. La scoperta aveva fatto scandalo, ma in base ai sondaggi circa metà degli americani l’avevano accettata per il loro bene. Ieri Usa Today ha aggiunto un tassello, rivelando che il programma di controllo della Nsa è molto più vasto.
Subito dopo l’11 settembre l’agenzia di Hayden aveva chiesto a tutte le compagnie telefoniche americane di consegnarle i dati sulle chiamate fatte da ogni apparecchio. Lo scopo non era spiare o registrare le comunicazioni, ma sapere tutti i numeri composti dai telefoni americani, negli Usa e all’estero, per scoprire possibili contatti con terroristi. Le tre aziende più grandi, cioé AT&T, Verizon e BellSouth, avevano accettato, mentre la Qwest si era rifiutata per riserve legali e per il timore di essere multata.
In totale, circa 200 milioni di utenti erano finiti sotto controllo, inclusi noi. Appena uscita la notizia, l’opposizione democratica è andata all’attacco: «Questo - ha detto il senatore Leahy - è il governo di tutti, non di un partito. Chi riceve grande potere ha il dovere di rispondere agli americani di come lo usa. Dobbiamo vergognarci di aver saputo una cosa simile dai giornali». Anche alcuni repubblicani, però, si sono ribellati: «Non capisco - ha commentato il senatore Graham - cosa c’entri con la sicurezza la raccolta dei numeri chiamati dagli americani».
Il collega Specter, presidente della Commissione Giustizia del Senato, ha annunciato audizioni. Bush, messo sotto pressione, ha risposto parlando in diretta dalla Casa Bianca: «Primo, le nostre attività internazionali puntano sul Al Qaeda ed i suoi affiliati. Al Qaeda è il nostro nemico e vogliamo conoscere i suoi piani. Secondo, il governo non ascolta le telefonate domestiche senza approvazione del tribunale. Terzo, le attività di intelligence che ho autorizzato sono legali e ne abbiamo informato il Congresso. Quarto, la privacy degli americani è decisamente protetta. Noi non scaviamo nelle vite personali di milioni di cittadini innocenti».
Quindi Bush ha rivendicato il successo di aver evitato nuovi attacchi e ha lanciato un monito a chi ha passato la notizia, senza confermarla o smentirla: «Ogni volta che vengono pubblicate delicate informazioni di intelligence, ciò danneggia la nostra capacità di sconfiggere il nemico». La Casa Bianca ha sempre pensato che avrebbe vinto uno scontro con i democratici sullo spionaggio delle chiamate internazionali, perché serviva a proteggere il paese. Adesso però si parla di controlli interni, che toccano ogni cittadino. La popolarità di Bush è già scesa al 31%, e la soffiata del nuovo scandalo forse mira a deragliare proprio la conferma di Hayden alla guida della Cia.
http://www.lastampa.it/redazione/cm...
Messaggi
1. > INTERCETTAZIONI. BUFERA SULL’AGENZIA GUIDATA DAL GENERALE HAYDEN, 14 maggio 2006, 18:02
Ovviamente non ha senso dire che si possono spiare telefonicamente 6 miliardi di persone
o 250 milioni di statunitensi, o che la polizia italiana o il Sisdi, Sismi possono intercettare 60 milioni di abitanti, le telefonate, i post, gli sms, le email.. Queste sono balle terroristiche!
Fermissimo resta tuttavia, in democrazia, il valore intrinseco e "irrinunciabile" della liberta’ del cittadino e dei suoi diritti civili e il principio "inderogabile" che una democrazia debba tutelarlo da violazioni della sua privacy e interferenze indebite da parte dello stesso stato nelle manifestazioni legittime e sacre del pensiero che e’ l’estensione del suo io.
L’articolo 21 della Costituzione tutela la liberta’ di pensiero, parole e scritti, liberta’ epistolare e dunque anche espressione telefonica o informatica.
Cio’ che scrivo su internet o dico al telefono o scrivo in una lettera equivale alla mia casa privata, un luogo che mi appartiene, e che nessuna forza dello stato puo’ invadere se non per fondati e dichiarati motivi, per precise violazioni del codice penale e secondo precise norme di legge, informandomi con avviso di garanzia, facendomi sapere i motivi di tale intrusione, con precisa richiesta di magistrato per una grave violazione di legge, di cui io sia sospettato con causa, per cui qualunque atto generalizzato che sfori queste condizioni e’ una gravissima violazione della mia liberta’ democratica, sancita e difesa dalla Costituzione, senza di che ho diritto di denunciare una democrazia violata e di ribellarmi a chi compie tale delitto in modo tirannico.
Pero’...parlare di intecettazioni a 360° mi sembra sciocco. Piu’ aumenta il numero degli intercettabili, piu’ la cosa e’ insostenibile.
E non si puo’ credere che, se Mario Rossi telefona alla fidanzata Maria Bianchi, dall’altra parte c’e’ il maresciallo che ascolta. Non e’ fattibile.
Mentre e’ scontato che Moggi o B siano intercettati, e’ davvero grottesco che vi siano malfattori che girano somme enormi di denaro sporco e pure telefonano per spiegare come fanno
viviana
1. > INTERCETTAZIONI. BUFERA SULL’AGENZIA GUIDATA DAL GENERALE HAYDEN, 15 maggio 2006, 10:39
Non sono le conversazioni che interessano l’agenzia ma i numeri che contattano altri numeri.
Se il prefisso appartiene ad un paese sospetto, oppure è un numero segnalato, interviene una registrazione dei testi.
Ma la cosa piu’ inquietante è il passivismo e la rassegnazione, quando non l’entusiastica condivisione del privato di alcuni cittadini americani.
Punto-informatico oggi rivela che:
"Americani felici del governo spione":
>> La maggioranza dei cittadini statunitensi non ha problemi ad essere spiata dalla National Security Agency , l’organo del governo che svolge funzioni d’intelligence antiterrorismo. È quanto emerge da un sondaggio "a caldo" effettuato dal Washington Post e dall’emittente televisiva ABC, in seguito all’ esplosione dello scandalo intercettazioni. Secondo i risultati dello studio, il 63% degli intervistati si è detto favorevole alla strategia preventiva adottata dall’amministrazione Bush, che all’indomani dell’11 settembre 2001 avviò un programma segreto per tenere sotto controllo oltre 200 milioni di cittadini. Solo il 35% degli intervistati ha espresso indignazione per le intercettazioni condotte dalla NSA. Il 44% del campione rappresentativo selezionato dal Washington Post è addirittura "totalmente favorevole" e condivide le preoccupazioni del presidente Bush, convinto che si debba ledere la privacy degli americani per il bene della sicurezza nazionale. Il 65% dei cittadini coinvolti dal sondaggio è certo che la riservatezza delle comunicazioni personali sia un diritto sacrificabile in nome della lotta senza campo al terrorismo. In definitiva, si legge in un comunicato pubblicato dall’autorevole quotidiano americano, il 51% degli americani sembra appoggiare completamente la posizione di Bush sull’argomento della privacy. <<
Il potere è controllo e questo è noto ma quando sappiamo che alcuni satelliti possono fotografarci e seguirci in ogni momento e seguire le nostre conversazioni, (se guardi google map, ora seat-map, già ti fai un’idea della tecnologia attuale) come possiamo credere che esistano persone imprendibili, terroristi che agiscono in grande stile coinvolgendo autobus e metropolitane in piena Europa e in grandi città, senza essere visti e previsti?
Non è necessario ricordare Orwell per pensare che tutto il teatrino del terrorismo (oppure una buona parte di esso), compresi gli annessi antidoti bellici ma anche questo grosso business delle intercettazioni, non sia altro che il massimo sistema per estorcere petrolio/denaro e avere il placet del popolo bue che, almeno in Usa, continua a votare i suoi presunti salvatori.
In realtà abbiamo sempre saputo di essere presi per i fondelli ma ecco un’altra controprova.
Edoneo
2. > INTERCETTAZIONI. BUFERA SULL’AGENZIA GUIDATA DAL GENERALE HAYDEN, 17 maggio 2006, 07:48
Che il 63% degli americani accetti di buon grado la crescente restrizione delle libertà civili diventa purtroppo un indicatore della degradazione della democrazia americana i cui cittadini diventano sempre più sudditi colonizzati da un potere abnorme, contro cui dovrebbero reagire e che evidentemente li ha del tutto plagiati. L’America è il primo paese da liberare.
Concordo con l’analisi di Edoneo e aggiungo:
dal momento che esistono le foto satellitari rinnovate ogni 24 ore, non si capisce nemmeno come possano esistere:
– costruzioni abusive
– insediamenti milit. non autorizzati
– spostamenti di truppe non conosciuti
– movimenti di aerei fuori controllo
– centrali nucleari non denunciate
– attentati dell’entità delle 2 torri ecc.
Ricordo che abbiamo scansato per puro miracolo la pretesa di Bush di insediare uno scudo atomico sull’Europa "per la nostra sicurezza" in realtà per allargare il suo dominio colonialista .
E che in Italia abbiamo 90 basi atomiche americane pronte a deflagrare, che gli USA considerano territorio loro e fanno pagare a noi per il 37%, restando impuniti per ogni loro reato (23 casi) compiuto da loro sul nostro territorio ma esente dalle nostre leggi, basi dove i militari USA portano gente sequestrata da torturare. Esse sono territorio Usa a tutti gli effetti e occupano uno spazio grande come una regione. In quanto alla spazio aereo è già cosa loro, basti pensare a Ustica o al Cermis
I 2 modi fondamentali per rendere schiavi gli uomini sono il profitto e la paura.
Sembra che i "tanto democratici" americani usino ampiamente di entrambi. Ma che anche parte della sinistra italiana si adegui alle menzogne del più forte, ripetendole in focopia, appare sempre più vergognoso
Viviana
3. > INTERCETTAZIONI. BUFERA SULL’AGENZIA GUIDATA DAL GENERALE HAYDEN, 17 maggio 2006, 20:29
Schedato in segreto il Dna di migliaia di persone
Beatrice Montini
Un archivio segreto in cui viene raccolto, schedato e conservato il Dna di centinaia, forse migliaia di cittadini. Un archivio, del tutto illegale, costruito nel corso degli anni conservando le «tracce biologiche» raccolte dai Carabinieri durante normali attività investigative. Un database che il Ris, la scientifica dell´Arma, usa normalmente per identificare i presunti autori di reati. La storia è scritta nero su bianco nel verbale di un processo per il furto di alcune auto e di gioielli, avvenuto a Gargazzone (nei pressi di Merano) tre anni fa. L´imputato è un cittadino albanese che adesso si trova in carcere proprio a causa di questo database illegale e che, tramite il suo avvocato Francesco Coran, presenterà un esposto al garante della Privacy.
Questi, in sintesi, i fatti. La mattina del 25 settembre del 2003, un rivenditore d’auto di Gargazzone, svegliandosi si accorge che la sua casa è stata svaligiata: sono spariti orologi, gioielli e due automobili. Scatta immediatamente la denuncia ai Carabinieri. Un paio di giorni dopo viene ritrovata una delle auto rubate: all’interno un mozzicone di sigaretta, un paio di guanti, un fazzoletto di carta e un passamontagna. Il tutto viene inviato, come prassi, alla Sezione Biologia del Ris di Parma, punto di raccolta dei reperti provenienti da tutti i comandi e Procure del Nord Italia. Poco tempo dopo il Ris comunica i risultati: il dna del mozzicone appartiene a un cittadino albanese, pregiudicato. L´uomo viene preso e incarcerato.
Ma come si è giunti all´identificazione? Lo spiega, durante il processo, un maggiore dei Carabinieri del Ris di Parma che, come si legge nel verbale. racconta, candidamente: «Come sistema generale riceviamo tutto (ndr tutti i reperti) e poi abbiamo realizzato un nostro software fatto in casa, dove appunto immagazziniamo tutti questi dati da tutti i referti o soggetti che ci vengono inviati come eventuali sospetti per i diversi casi». Nel caso del furto di Gargazzone, spiega ancora il carabiniere, dai mozziconi di sigaretta emerge l’identikit genetico di 3 diversi soggetti: «Questi tre profili, che poi ripeto sono una serie di tanti numeri, sono stati infilati in questo software che non fa altro che comparare dei numeri e vedere se contemporaneamente ci sono queste coppie di numeri uguali». Risultato: uno dei tre identikit genetici combacia perfettamente con il dna di un uomo che «era già risultato in altri due reati». In particolare, racconta il comandante, il dna dell’albanese era stato analizzato e schedato nel corso di un’inchiesta su uno stupro avvenuto nel ‘99 a Bressanone: «La Procura all´epoca prolungò le indagini molto su questo caso e ci mandarono nell´arco di due anni circa 400 campioni di confronto». In realtà nessuno dei 400 presunti colpevoli aveva un dna compatibile con il violentatore e il caso è quindi rimasto irrisolto. «Il Ris, però, non ha distrutto i risultati delle analisi come avrebbe dovuto secondo quanto stabilito in primis dalla legge sulla Privacy che vieta la conservazione segreta di dati sensibili - sottolinea l´avvocato Coran - Ma li ha inseriti nel famigerato software fatto in casa per riusarli ogni volta che si tratta di identificare un dna sospetto».
Gli interrogativi a questo punto si moltiplicano. Prima di tutto perché in Italia la legge vieta il prelievo non autorizzato del Dna a sospetti (anche se il decreto legge antiterrorismo di Pisanu lo scorso luglio prevede la possibilità di fare un "tampone" in bocca per prelevare la saliva) e poi perchè, a differenza di altri paesi europei, non esiste alcuna norma che consente di tenere una banca dati del Dna di persone fermate, arrestate, incarcerate. E quindi l´archivio «fatto in casa» dal Ris è «assolutamente illegittimo», come sottolinea il senatore Ds Guido Calvi, capogruppo Ds in commissione Giustizia nell´ultima legislatura: «Si tratta di una violazione della legge sulla Privacy - spiega - che oltretutto, come è evidente, non viene fatta su tutti i cittadini ma solo su extracomunitari e quindi è anche un atto di discriminazione».
Qualche mese fa in Inghilterra la scoperta di un archivio simile che raccoglieva il dna di migliaia di minorenni incensurati fece tremare il governo Blair: «Spiace che oggi il Parlamento non sia attivo - dice Calvi - perchè avremmo immediatamente proposto un´interrogazione per capire se questa prassi sia diffusa».
http://www.unita.it/view.asp?IDcontent=56392
4. > INTERCETTAZIONI. BUFERA SULL’AGENZIA GUIDATA DAL GENERALE HAYDEN, 22 maggio 2006, 10:54
cara Viviana, mi spiace che la sua disinformazione sia cosi grande. ora mi permetta di spiegarle come funziona il sistema: le telefonate, e non solo, sono effettivamente tutte ascoltate, anche in Italia, come? non dall’uomo perchè sarebbe impossibile, ma dai computer. il sistema tutto sommato è semplice: si usano la famose parole chiave. se il sistema automatico trova una parola chiave nella comunicazione, allora stampa tutto e lo invia all’analista-uomo. chiaro adesso? in Italia esistono 2 stazioni d’ascolto. una a Pian di Spagna (alto lago di Como) e la seconda a S.Vito dei Normanni (Puglia). la prima in realtà spia il nord Europa, mentre la seconda ascolta l’Italia. Cari saluti.
5. > INTERCETTAZIONI. BUFERA SULL’AGENZIA GUIDATA DAL GENERALE HAYDEN, 22 maggio 2006, 18:05
Per la forma (e non solo) il post che comincia con ’cara Viviana’ contiene due pecche: non e’ firmato e gia’ questo non presenta bene; da’ una notizia utile, ma lo fa nel modo peggiore, cominciando con una offesa. Faccio notare che tutti siamo disinformati di qualcosa e che e’ interessante essere informati da chi sa qualcosa di più, ma ogni volta che si inizia un approccio facendo subito notare le carenze dell’altro, si ottiene una reazione ostile. A quel punto l’altro non ringrazierà dell’informazione ma noterà gli errori di ortografia, il tono saccente, la supponenza latente, che non si sana dando di lei a una persona né dicendo ’cari saluti’, soprattutto quando la si tratta come fosse un bambino scemo di tre anni. Chiaro adesso?
Cordiali saluti
Viviana