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FAUSTO BERTINOTTI : MEETING PALALOTTOMATICA Sabato 24 settembre 2005 - ore 15
Publie le martedì 20 settembre 2005 par Open-PublishingDazibao Incontri-Dibattiti Partiti Elezioni-Eletti
MEETING PALALOTTOMATICA Sabato 24 settembre 2005 - ore 15
Interverrà FAUSTO BERTINOTTI
In serata concerto MAX GAZZE’ e BANDABARDO’
A seguire dance hall con Luca De Gennaro (direttore artistico MTV)
Conduce Dario Vergassola
PROGRAMMA:
– ORE 15.30 INZIO CONCERTO DELLA MUNICIPALE BALCANICA
– ORE 16.30 PRESENTAZIONE VIDEO "Voglio" di Alessandro Piva
– ORE 17.30 INTERVENTO DI FAUSTO BERTINOTTI
– ORE 19.00 CONCERTO DI BANDABARDOT E MAX GAZZE’
– ORE 22.00 DANCEHALL CON LUCA DE GENNARO (direttore artistico di MTV)
Appello per la candidatura di Fausto Bertinotti
Aderiamo con profonda convinzione all’appello lanciato da Pietro Ingrao e da Haidy Giuliani perché Fausto Bertinotti sia il candidato dell’Unione alla carica di Presidente del Consiglio.
Le motivazioni di quell’appello sono talmente cariche di significati da poterci esimere dall’aggiungerne altre. Eppure avvertiamo l’esigenza di richiamare alcuni temi che, per noi, sono ulteriormente rafforzativi dell’esigenza di portare un uomo, un dirigente politico come Fausto Bertinotti alla guida di un Governo dell’Unione.
Le Primarie, che si svolgono all’interno di una coalizione e non di un Partito, segnalano più che mai la necessità di riformare il sistema elettorale in senso proporzionale proprio perché la ricchezza delle domande sociali e delle opzioni culturali, politiche ed ideologiche richiede la ricerca di una intesa, di un compromesso, che è tale solo se quelle domande trovano espressione e rappresentanza.
Noi pensiamo che Fausto Bertinotti, per la coerenza del suo pensiero e della sua azione politica, nel sindacato e nella sinistra, possa rappresentare quelle istanze che muovono dal mondo del lavoro e dei lavori sempre più frammentati e precari, quella domanda di diritti sociali, di libertà e di uguaglianza, che provengono da una società sempre più costretta a subire una condizione di "subordinazione" ai poteri economici consolidati, ai meccanismi a-democratici di gestione del potere pubblico, alle pratiche di separazione, di discriminazione e di emarginazione che, con sempre maggiore violenza, si esprimono nei confronti dei ceti più deboli: gli anziani, le donne, gli omosessuali, i giovani ricattati dalla precarietà, gli immigrati che cercano nel nostro paese una soluzione ai problemi drammatici di povertà, miseria, oppressione che hanno lasciato nei loro paesi di origine.
Noi pensiamo che una guida dell’Unione affidata ad un uomo con una’idea forte della trasformazione della società, in direzione dell’uguaglianza e dell’universalità dei diritti sociali, una posizione netta e costante contro la guerra e per la pace, un’idea della politica come strumento di partecipazione democratica e di massa dei cittadini e non di delega ad un ceto autoreferenziale di politici, possa rappresentare una grande opportunità per battere il governo delle destre e sconfiggere, insieme a Berlusconi, il berlusconismo che, purtroppo, ha contagiato tanta parte del mondo politico specie nel modo d’intendere le istituzioni ed il loro rapporto con la società.
Pensiamo, quindi, che Fausto Bertinotti rappresenti un’idea della politica che non si definisce solo nel Partito che rappresenta e dirige, ma che, anzi, coglie nell’autopromozione e nell’autogestione dei movimenti sociali il volano per la crescita di una società diversa, fondata sulla solidarietà e la nonviolenza, sulla cooperazione e non sulla competizione, sullo scambio equilibrato tra uomo e natura e con gli altri viventi non umani e non sullo sfruttamento indiscriminato ed illimitato delle risorse naturali e culturali.
Troppo l’economicismo, il mercato, la competitività, a cui rendere compatibili i diritti individuali e collettivi degli uomini e delle donne, delle persone, hanno segnato il governo del Paese, nel quadro della globalizzazione, e troppo questa impostazione ha condizionato e condiziona la politica fino al punto di far perdere di vista i diritti e gli interessi che vengono mortificati da queste impostazioni. Troppo si ritiene indifferente la guida del Paese in quanto si assume che, comunque, qualsiasi governo, non possa e non debba che fare la stessa politica economica a salvaguardia del mercato.
E’ necessaria, invece, una politica economica diversa, che parta dai bisogni delle popolazioni, che dia sicurezze di prospettiva, di formazione e di lavoro, alle nuove generazioni contro la precarietà, che salvaguardi la proprietà e la gestione pubblica dei beni comuni sottraendoli alla privatizzazione e la mercato, che preveda un ruolo attivo del potere democratico nell’indirizzare lo sviluppo economico ed un intervento pubblico, anche diretto dello Stato, quando si tratti di garantire universalità ed uguaglianza nel godimento dei diritti sociali e di cittadinanza: il lavoro, la casa, la salute, l’istruzione, l’ambiente.
Questo non può più essere il tempo in cui le forze politiche parlano di sè stesse, dei loro destini, delle loro alleanze e delle loro sopravvivenze. E’ tempo che la politica torni ad essere la scienza della trasformazione della società.
Fausto Bertinotti può rappresentare questa opportunità.
Il presente appello è promosso dall’Associazione per lo Sviluppo Sociale ed Economico del Territorio (ASSET), che è un Centro di Studi e di promozione culturale per l’Alternativa.
Per adesioni: www.centrostudiasset.it