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Europa: una alternativa di sinistra

Publie le martedì 6 settembre 2005 par Open-Publishing

Dazibao Europa Partito della Rifondazione Comunista Parigi

di Jonas Sjostedt Parlamentare Europeo del Partito di Sinistra svedese

dal quotidiano socialista tedesco Neues Deutschland

I referendum sulla Costituzione europea in Francia e in Olanda si sono dimostrati degli importanti successi per la sinistra europea. Sono stati gli elettori dei partiti operai ad aver fornito la maggior parte dei voti per il No. Ed è stata la sinistra ad aver dominato il dibattito con i propri argomenti. Partiti di sinistra come il PCF in Francia e il Partito Socialista in Olanda si sono impegnati in modo decisivo dalla parte del No. Grazie al No di sinistra la Costituzione europea è diventata praticamente obsoleta. Nella situazione aperta che si è determinata è importante che le forze di sinistra avanzino proposte alternative e concrete per una riforma della Costituzione.

Nonostante tutte le differenze presenti nella sinistra nei singoli stati dell’UE ci sono più elementi di unità che di divisione. La sinistra può proporre i seguenti punti chiave come parte della necessaria riforma della Costituzione. In primo luogo il potere dell’Unione Europea deve essere limitato in modo da proteggere il diritto di decidere negli Stati membri e sia chiara la distribuzione dei poteri. Questo richiede tra l’altro che la clausola di flessibilità scompaia per sempre. Anche il ruolo dei parlamenti nazionali deve essere rafforzato con una contestuale riduzione del potere della Commissione Europea. Il diritto di presentare proposte di legge dovrà in futuro essere riservato ai rappresentanti del popolo nei parlamenti nazionali, e non ai burocrati della Commissione. I membri della Commissione dovranno essere in futuro eletti dai parlamenti nazionali e da loro potranno essere rimossi. Inoltre il processo legislativo deve essere aperto, in modo che i parlamenti nazionali possano dare con un mandato chiaro a coloro che sono responsabili dell’emanazione delle leggi.

La sinistra deve sostenere che tutte le formulazioni che pongono come obbiettivo sovraordinato i tagli allo stato sociale e il libero mercato, siano rimossi dalla Costituzione. Le regole che riguardano la protezione del consumatore e dell’ambiente devono essere ridotte al minimo, in quanto i singoli Stati devono avere i diritto di realizzare una politica più avanzata in materia. Deve anche essere stabilita la condizione che la libertà di movimento sul mercato del lavoro è sottoposta alle leggi nazionali e ai contratti collettivi esistenti per la protezione dei lavoratori e dei loro interessi sociali. Il pieno impiego e il welfare devono essere definiti come obbiettivi sovraordinati della politica economica dell’Unione Europea. Per la Banca Centrale Europea devono essere introdotti meccanismi di controllo democratico. E nella unione monetaria , che già mostra le sue crepe, deve essere regolamentato il diritto per gli Stati della zona Euro di reintrodurre in modo ordinato la propria moneta nazionale. La determinazione della politica finanziaria può tornare in diversi punti nella competenza degli stati membri.

Un elemento cruciale è anche il blocco della militarizzazione dell’UE. Piani per un esercito comune, la costituzione di un alleanza difensiva o per l’armamento obbligatorio devono essere cancellati. Invece le decisioni delle Nazioni Unite devono essere rispettate e per le UE diventare indicazioni vincolanti.

Gli Stati membri devono inoltre controllare maggiormente l’azione dell’UE nell’ambito del commercio mondiale. La giustizia globale e lo sviluppo degli Stati più poveri devono diventare impegni espliciti della politica commerciale dell’Unione Europea. La politica dell’UE in materia di agricoltura e di pesca devono mettere al primo posto l’ambiente e un commercio globale equo.

http://www.pablorosso.it/sjostedt.htm